Inserita in Salute il 02/04/2013
da redazione
Si celebra oggi la 6^ giornata mondiale sull’autismo
Si celebra la giornata mondiale di consapevolezza sull'autismo, istituita dall'Onu nel 2007 per sensibilizzare su una sindrome che compromette a vari livelli l'interazione sociale e la comunicazione rendendo stereotipati comportamenti, interessi e attivita'.
Secondo le ultime stime, in Italia, a confrontarsi quotidianamente con il problema dell'autismo sono circa 400mila famiglie, ma ricavare dati precisi su questa realtà composita non è semplice e bisogna farlo tenendo conto di due fattori: l'età, perchè non è sempre possibile identificare nei primi mesi di vita alcuni sintomi, e la gravità del disturbo, che nei casi meno difficili consente di condurre una vita abbastanza autonoma mentre in quelli più complessi può portare alla completa non autosufficienza.
All'origine dell'autismo potrebbero esservi cause di tipo genetico, a cui è possibile che si associno problemi di tipo ambientale in fase prenatale come traumi, fumo in gravidanza ed esposizione ad agenti inquinanti.
È quanto è emerso al convegno «Autismo dal dire al fare: dalle risposte della comunità scientifica internazionale alle buon pratiche» organizzato a Roma dall'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù in occasione della giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull'autismo.
«È possibile fare una diagnosi durante il secondo anno di vita - ha spiegato Stefano Vicari, dell'Unità di neuropsichiatria infantile del Bambin Gesù - è bene però che vi sia una sinergia tra il pediatra di famiglia e lo specialista, in questo caso il neuropsichiatra infantile, che in una realtà come quella del nostro ospedale lavora in un'equipe composta anche da psicologi e deve essere affiancato da un logopedista».
«L'Iss ha redatto delle linee guida per il trattamento dell'autismo, che non sono qualcosa di statico ma vengono aggiornate con regolarità - ha spiegato Vicari - la sfida è farle applicare, e un'altra battaglia importante che stiamo conducendo è quella per far sovvenzionare dal Sistema Sanitario Nazionale trattamenti la cui efficacia è basata sull'evidenza scientifica».
«Sono 677 i bambini seguiti nel 2012 dalla Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale Bambin Gesù - ha spiegato il dottor Giovanni Valeri, neurospichiatra - lavoriamo su tre fronti: parent training per bimbi in prima diagnosi, terapia cognitivo comportamentale con il progetto "Una breccia nel muro e terapia psicoeducativa"».
Molti i messaggi arrivati all'interno di questa particolare giornata tra questi anche delle richieste degne di nota come questa:
«Accogliere i bambini autistici nei diversi settori delle attività sociali, educative, catechistiche, liturgiche in un modo corrispondente e proporzionato alla loro capacità relazionale. Tale solidarietà, per chi ha ricevuto il dono della Fede, diventa presenza amorosa e vicinanza compassionevole a chi soffre».
A chiederlo è l'arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, nel messaggio per la 6/a Giornata mondiale sull'autismo che si celebra oggi. «Di fronte ai problemi ed alle difficoltà che incontrano i bambini autistici ed i loro genitori, la Chiesa - afferma mons. Zimowski - propone con umiltà la via del servizio al fratello sofferente, accompagnandolo con compassione e tenerezza nel suo tortuoso percorso umano e psico-relazionale, avvalendosi dell'aiuto delle parrocchie, delle associazioni, dei movimenti ecclesiali e delle persone di buona volontà».
Autismo, si legge nel messaggio, è «una parola che fa paura ancora oggi nonostante in moltissime culture si sia iniziato ad accettare socialmente i diversamente abili. Definire qualcuno un autistico - sottolinea il capodicastero vaticano - sembra comportare automaticamente un giudizio negativo su chi ne è colpito e, implicitamente, una sentenza di allontanamento definitivo dalla società».
D'altro lato «la persona appare incapace di comunicare in modo proficuo con gli altri, talvolta come recluso in una 'campana di vetrò, il suo imperscrutabile, ma per noi meraviglioso, universo interiore. Un'immagine tipica e stereotipata del bambino autistico» che, secondo Zimowski, «necessita di una profonda rivisitazione».
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